CULTURA
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500 ANNI DOPO RAFFAELLO SANZIO
La vita e le opere di Raffaello Sanzio (1483-1520), una delle figure cardine della pittura rinascimentale, saranno al centro di numerosi eventi, in tutta Italia Ad aprile 2020, infatti, saranno trascorsi cinquecento anni dalla morte dell’artista, conosciuto come il principe delle arti. A inaugurare la stagione delle celebrazioni ci pensa Urbino, sua città natale, dove, fino al prossimo 19 gennaio, sarà possibile ammirare la mostra “Raffaello e gli amici di Urbino”. Dopo Urbino, l’anniversario sarà celebrato in primavera anche nella Capitale, alle Scuderie del Quirinale, e a Londra, alla National Gallery.
E questo perché l’arte di Raffaello Sanzio è un patrimonio internazionale senza tempo. Fama e maestria gli sono riconosciute anche in vita, tanto che quando il pittore muore riceverà l’onore più grande venendo sepolto al Pantheon di Roma, dopo una lunga veglia con accanto il suo ultimo lavoro, la Trasfigurazione.
Dalle cronache sappiamo che la morte del pittore ha lasciato sgomenta tutta Roma, sia perché Raffaello aveva solamente trentasette anni, sia perché, in due decenni di attività, aveva innovato la cultura artistica del suo tempo realizzando opere di inestimabile bellezza.
Raffaello colpisce per la facilità della sua pittura, per la straordinaria capacità della resa spaziale, per la vivacità espressiva e la cura con cui realizza le figure delle sue opere. Già a diciassette anni è magister, autore di capolavori ricchi di suggestioni.
La vita di Raffaello non è lunga, ma è molto intensa. Decide da bambino di voler essere un pittore. Fra tutti, viene influenzato da due maestri: Piero Perugino e Piero della Francesca. Attraverso lo studio di questi due artisti, Raffaello si impadronisce di un senso spaziale fortemente razionalizzato e del senso della misura.
Raffaello non è solamente un maestro dell’arte rinascimentale ma è anche uno dei primi artisti a preoccuparsi del nostro patrimonio culturale, sollevando il problema della tutela. L’artista, padrone del suo tempo, incoraggia una “rinascita”, gettando il primo seme della storia della tutela del patrimonio artistico nazionale.
Articolo: alunni gruppo di potenziamento di inglese
IL VERO NOME DI SAN PATRIZIO
Il vero nome di San Patrizio era Maewyin Succat, visse tra il 385 e il 461 ed era di origini scozzesi. A sedici anni fu rapito dai pirati irlandesi e, venduto come schiavo al re Dalriada, sovrano di un regno che allora comprendeva parte della Scozia e dell’Irlanda. Fuggito dalla corte, il giovane si fece diacono col nome latino di Patrizio e divenne poi vescovo. A lui papa Celestino I affidò il compito di evangelizzare le terre irlandesi: il futuro santo lo svolse con grande impegno, favorendo la contaminazione tra elementi cristiani e celtici pagani. San Patrizio è collegato anche al simbolo dell’Irlanda, il trifoglio. Per spiegare agli irlandesi la Trinità (un unico Dio, in tre Persone e non tre Dio), Patrizio utilizzò proprio il trifoglio. Viene festeggiato il 17 Marzo in tutto il mondo, sia da irlandesi che non, con cibo,bevande per festeggiare questa festa in vero stile irlandese! Ecco 5 consigli per festeggiare questo giorno: 1) Indossare una t-shirt di colore verde 2) indossa accessori come bottoni a forma di trifoglio 3) imparare qualche parola e frase in gaelico irlandese “what’s the craic” 4) impara un tipo di ballo irlandese 5) impara un po’ di storia del giorno di San Patrizio
Alunni classe 1° sez. B
IL RAPPORTO DI GIOVANNI BOLDINI CON I GRANDI COUTURIER
La mostra “Boldini e la moda”, allestita a Palazzo dei Diamanti a Ferrara dal 16 febbraio al 2 giugno 2019, racconta l’affascinante legame dell’artista con la moda dell’epoca. Il magnetismo dei ritratti di Giovanni Boldini, infatti, deve molto al rapporto che il pittore ebbe con la nascente industria dell’eleganza e della celebrità.
Affermatosi nella Parigi tra Otto e Novecento, Giovanni Boldini ha saputo fissare sulle tele la sensuale eleganza delle élite cosmopolite della Belle Époque.
L’artista Giovanni Boldini utilizzando una pennellata nervosa e dinamica e, con la complicità delle creazioni dei grandi couturier come Worth, Doucet, Poiret e le Sorelle Callot, dà vita a una personale visione della società che diviene un vero e proprio modello di stile e tendenza anticipando i linguaggi del cinema e della fotografia di moda del Novecento.
Giovanni Boldini – La signora in rosa: ritratto di Oliva Subercaslaux-Conche 1916 – Ritratto della Marchesa Luisa Casati con penne di pavone – 1911
Alunni classe 3° sez. F
APP HACKING THE HEIST: ARTE ED ESPERIENZE MUSEALI “IMMERSIVE”
A partire dal clamoroso caso di un furto, avvenuto all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston,. passato alla storia, una startup statunitense ha messo a punto una app che consente di rivedere opere sottratte dalle collezioni museali, semplicemente inquadrando le cornici rimaste vuote.
Dal binomio tra realtà aumentata e collezione d’arte nei musei continuano a nascere innovativi risultati. In contemporanea con la crescita delle applicazioni che rendono possibili ai visitatori esperienze museali intense e immersive e le modalità di visione tradizionali, si stanno affacciando anche soluzioni capaci di sanare problemi non di poco conto. Appartiene a questa seconda categoria Hacking the Heist, una app ideata dalla startup statunitense Cuseum che permette di rivedere nei musei le opere d’arte trafugate e mai più ritrovate.
Opera trafugata di Rembrandt van Rijn – La tempesta sul mare di Galilea – 1633
Alunni classe 1° sez. F
MOSES LEVY “RITORNERA’ SUL MARE LA DOLCEZZA”
La GAMC di Viareggio, per celebrare il cinquantesimo anno della morte del maestro Moses Levy, rende omaggio al suo cittadino d’adozione. Una mostra antologica finalizzata a rievocare la Viareggio cosmopolita e dinamica del dopoguerra fino agli anni ’50. L’artista, in molte opere, ha immortalato le spiagge viareggine riuscendo a rievocare nell’osservatore le tonalità del mare, il bianco splendente degli ombrelloni e i costumi colorati delle bagnanti durante la Belle Epoque. Un ricco repertorio di opere, alcune delle quali inedite, nelle sale espositive della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani di Viareggio, dal 3 febbraio al 15 settembre 2019.
Alunni classe 3° sez. F
ITINERARIO STORICO-ARTISTICO E ARCHITETTONICO NEL CIMITERO COMUNALE DI VIAREGGIO
Gli alunni delle classi terze della scuola media “Raffaello Motto” si sono recati al Cimitero Monumentale del comune di Viareggio per conoscere e approfondire la storia del patrimonio artistico in esso contenuto. Il prof. Riccardo Mazzoni utilizzando un linguaggio chiaro ed esaustivo ha fatto comprendere agli alunni le assonanze e le dissonanze tra le correnti artistiche della provincia di Lucca e Massa Carrara presenti nella scultura funeraria e architettonica del periodo liberty dei grandi maestri: Antonio Bozzano – monumento a Giuseppe Martinelli 1913; Ferruccio e Lelio Ranieri – monumento a Duilio Puccinelli 1913; Ferdinando Marchetti “la bimba che aspetta” 1895 e laboratorio Carlo Niucoli – cappella Garrè.
di Chiara Menesini classe 3° sez. F
MINISTAY A MALTA
Dopo lunghi mesi di preparazione ed impegno per rendere il nostro ministay nell’isola di Malta impeccabile, siamo riusciti ad ottenere ottimi risultati.
La gita è andata nel migliore dei modi: divertimento e insegnamento sono le parole principali per descrivere i nostri cinque giorni insieme.
Il secondo giorno abbiamo visitato la Valletta, la capitale di Malta; abbiamo avuto l’opportunità di osservare alcuni capolavori di Caravaggio con una guida parlante in inglese, ci siamo recati nella Cattedrale, a Casa Rocca Piccola e abbiamo ammirato i giardini Upper Barrakka.
Il terzo giorno di gita lo abbiamo trascorso nelle città medioevali di Mdina e Rabat.
La mattina seguente siamo stati prima a Mosta, ai giardini della residenza del Presidente, abbiamo visto quindi l’industria del vetro soffiato a Mdina, per poi recarci nel cuore delle due città storiche.
Il quarto giorno ci siamo diretti a Gozo, dominata da incantevoli scogliere e panorami mozzafiato, Dwejra, la baia di Xendi, i templi di Gggantija e Victoria, località con solo tre abitanti.
In un’antica caverna di Gozo abbiamo potuto godere di un bellissimo bagno rinfrescante, nel vero senso della parola. Faceva molto freddo, poiché Malta è un’isola molto ventosa, ma non abbiamo potuto resistere alla tentazione di un’acqua così limpida!
Nel quinto giorno abbiamo ammirato le tre città fortificate: Vittoriosa,Senglea e Cospicua. Siamo stati interessati a scoprire la storia legata ai cavalieri, che hanno lasciato un segno indelebile sulle architetture delle città.
Il momento del ritorno è stato traumatico: non avremmo più potuto giocare ogni sera tutti insieme, non ci saremmo più divertiti a ballare e a scherzare con i nostri professori.
Durante la gita si sono instaurati anche rapporti migliori tra gli alunni e gli insegnanti. Ci siamo conosciuti tutti in maniera più approfondita, abbiamo capito chi siamo realmente.
Dopo un volo tranquillizzante siamo atterrati a Pisa: lì i nostri genitori ci attendevano.
Ad aspettarci c’era una sorpresa fantastica: un cartellone con scritto “ Welcome back 3 E – F!”.
Tutto questo, anche se è durato troppo poco, è servito a lasciare un segno indelebile tra i nostri ricordi.
Grazie!
Articolo di Luvi Bertolucci e montaggio video di Davide Farnesi classe 3° sez. E
LETTORATO IN LINGUA INGLESE
Un paese, un popolo , un luogo non sono solo quello che leggiamo sui libri, ma c’è molto di più.
Attraverso il video che seguirà vogliamo farvi assaporare , anche solo per pochi secondi, la cultura, le usanze e lo splendido territorio dell’Africa.
Attraverso gli occhi e la voce di una sua abitante conoscere l’anima di questa magica terra, fatta anche di leggende che raccontano il coraggio, l’amore e lo spirito di sacrificio caratteristiche principali delle donne africane.
Una di queste è la coraggiosa Rachel de Beer che sacrificò la sua vita per quella di suo fratello.
di Canci Rebecca classe 3° sez. E – Montaggio video di Aurora Taccola Donzelli classe 3° sez. A
CORSO DI LINGUA LATINA
Anche quest’anno gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado “Raffaello Motto” che hanno partecipato al corso di lingua latina, tenuto dalla Prof.ssa Patrizia Pucci per una durata di 15 lezioni, hanno ottenuto, superata la verifica conclusiva, un attestato di partecipazione, che è stato consegnato il giorno martedì 17 Aprile dalla Vicepreside Maria Teresa Ragghianti.
Alunno: Niccolò Vettori – classe 3 sez. A
FIRENZE RINASCIMENTALE
Il giorno nove aprile la classe 2° F ha visitato la “Firenze Rinascimentale”. Ci siamo ritrovati alla stazione, anche se un po’ assonnati eravamo molto eccitati, il treno è partito puntualmente. Arrivati a Firenze, nonostante la pioggia, siamo riusciti a visitare varie mete. In Piazza Santa Maria Novella abbiamo incontrato la nostra guida Stefania, che ci ha subito coinvolti in una piacevole passeggiata e mostrato le meraviglie nascoste nella facciata della Chiesa gotico-rinascimentale: l’emblema araldico della famiglia Rucellai, poi la sfera armillare servita a calcolare il nostro attuale calendario e uno gnomone. Da lì siamo andati verso la Sagrestia Nuova e la Sagrestia Vecchia nella Basilica di San Lorenzo, dove si trovano le Cappelle Medicee, due ambienti differenti nella stile e nelle dimensioni, ma entrambe affascinanti e cariche di significato: la prima enorme, con colori scuri a tratti tenebrosi, la seconda più piccola, geometrica e inondata di luce. Il momento più affascinante è stato vedere le statue realizzate da Michelangelo, le cui posizioni e l’espressioni del viso danno un’ impressione di realismo. Dopo siamo andati a Palazzo Davanzati, esempio di architettura residenziale fiorentina del ‘300. Qui abbiamo potuto vedere come vivevano le persone di quel periodo: dove dormivano, dove mangiavano, com’ erano la cucina, il bagno, le camere da letto. In ogni camera da letto si trovano affreschi che rappresentano storie cavalleresche o figure mitologiche. Terminato di visitare l’edificio ci siamo diretti in Piazza della Signoria e abbiamo approfittato di una pausa della pioggia per poter pranzare. Poi abbiamo proseguito fino alla Chiesa di Orsanmichele che, in realtà, non ha la forma di una Chiesa perché nell’antichità ospitava il mercato del grano. L’interno è a due navate infondo alle quali si trovano due altari; al piano superiore ci sono le statue di vari artisti di quel periodo: Lorenzo Ghiberti, Nanni di Banco, Donatello, Niccolò di Pietro Lamberti, Piero di Giovanni Tedesco, Baccio da Montelupo, Andrea del Verrocchio, Filippo Brunelleschi, Giambologna. Queste statue rappresentano i santi delle diverse corporazioni. Salendo una ripida scala a chiocciola ci siamo ritrovati su un altro piano da cui abbiamo potuto ammirare lo splendido panorama di Firenze. Quando siamo usciti abbiamo attraversato un ponte per andare a visitare la Cappella Brancacci: si trova all’interno della Chiesa di Santa Maria del Carmine ed è ricca di affreschi realizzati da Masaccio e Masolino da Panicale e terminati cinquanta anni dopo da Filippino Lippi, figlio di Filippo Lippi. Gli affreschi raffigurano le storie di San Pietro e il Peccato originale. Tornando indietro siamo passati dalla Chiesa di Santo Spirito e la guida ci ha detto che è una basilica rinascimentale opera di Brunelleschi. Quindi abbiamo attraversato il Ponte Vecchio, uno dei simboli della città di Firenze e uno dei ponti più famosi del mondo. Lungo la strada del ritorno ci siamo fermati a mangiare un gelato poi, giunti alla stazione siamo saliti in treno felici per la splendida giornata che neanche il maltempo è riuscito a rovinare.
Articolo e video realizzato dagli alunni della classe 2° sez. F
SAINT PATRICK’S DAY – MARCH 17
Si vestono tutti di verde a San Patrizio?…
Ma noi sappiamo il perché???
Per i cattolici ha a che vedere con il fatto che San Patrizio usava il trifoglio per spiegare agli irlandesi il mistero della Santissima Trinità quando cercava di convertirli al cristianesimo. Il colore verde ricorda allora questa pianta e il significato del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo come un’unica realtà.
Saint Patrick’s Day
Saint Patrick’s Day, or the Feast of Saint Patrick (Irish: Lá Fhéile Pádraig), is a cultural and religious celebration held on 17th March, the traditional death date of Saint Patrick , the foremost patron saint of Ireland.
Celebrations generally involve public parades and festivals, Irish traditional music sessions (céilithe), and the wearing of green attire or shamrocks. There date of Saint Patrick , are also formal gatherings such as banquets and dances, although these were more common in the past.
Vincitori del premio “caccia all’errore”
Giulia Cioni e Carlos Antoni 2° sez. E
dopo l’attenta lettura dell’articolo su S. Patrizio,
i due alunni della seconda E sono riusciti a
scovare l’errore, correggerlo e conquistare il
fatidico + in lingua inglese.
…il gioco continua, siete tutti invitati a partecipare!
La correzione è: on the date of Saint Patrick there are….
Per aiutarvi questa è la traduzione:
Il giorno di San Patrizio, o la festa di San Patrizio (irlandese: Lá Fhéile Pádraig), è una celebrazione culturale e religiosa che si tiene il 17 marzo, la tradizionale data di morte di San Patrizio, il principale patrono dell’Irlanda. Le celebrazioni generalmente prevedono parate e festival pubblici, sessioni di musica tradizionale irlandese (céilithe), e l’uso di abbigliamento verde o trifoglio. Ci sono anche incontri formali come banchetti e danze, anche se questi erano più comuni in passato.
Alunni: Giorgio Vecoli, Carlos Antoni e Marco Luongo – classe 2 sez. E
APPUNTI PER NON DIMENTICARE “IL GIORNO DELLA MEMORIA”
Il 27 gennaio si festeggia Il giorno della memoria, una ricorrenza internazionale in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto.
Anche il mondo della Street Art partecipa attivamente per ricordare al mondo di non dimenticare: “i graffiti hanno più possibilità di significare qualcosa o di cambiare le cose di ogni altra cosa che rimane invece al chiuso. I graffiti sono stati utilizzati per dare inizio a rivoluzioni, fermare le guerre e in generale sono la voce delle persone che non sono ascoltate. Sono uno di quei pochi strumenti che hai, anche se non possiedi quasi nulla”, scrive il writer inglese Bansky, uno dei maggiori esponenti della Street Art.
Quando l’arte spezza le cornici in cui e’ in genere circoscritta e invade lo spazio urbano, il suo pubblico si moltiplica: non solo musei, ma anche il passante occasionale. I graffiti diventano allora uno strumento veloce e immediato, una possibilità di inviare messaggi diretti soprattutto a noi giovani.
Tra le opere realizzate da Bansky, un suo graffito rappresenta secondo la nostra opinione al meglio il significato di “memoria”, Cleaner.
Questa immagine è nella strada pubblica in Inghilterra. In superficie, è una rappresentazione di arte rupestre che è (presumibilmente) stata lì per centinaia e centinaia di anni. Al suo fianco c’è un uomo in uniforme, una specie di impiegato pubblico, a cui è stato commissionato di lavare la parete alla sua tela bianca originale.
Gli stessi dipinti che si vedono sullo sfondo non sono altro che persone che disegnano sui muri. Poi c’è l’acqua che fuoriesce dal tubo. Questo è l’orrore dell’immagine. Anche gli animali e le persone disegnate sulla tela sembrano impazzire per questo orrore. La gente, tenendo in mano archi e lance, salta su e giù in segno di protesta mentre gli animali corrono selvaggiamente. Questa opera rappre-senta un uomo che vuole eliminare la cultura, vuole eliminare i pensieri, la memoria.
Complessivamente, l’immagine è davvero un grido di accettazione. Chiede che l’arte dei graffiti sia mantenuta con lo stesso peso e lo stesso respiro di qualsiasi altra arte esistente, che i ricordi, anche brutti, siano mantenuti e non cancellati.
Alunni: Matteo Belluomini, Viola De Leo e Carmen Traversa – classe 2 sez. D
VALENTINE’S DAY
It is impossible to love and be wise.
Francis Bacon
di Carlos Antoni e Giorgio Vecoli classe 2^ sez. E
STUDIARE DIVERTENDOSI SI PUO’! NOI LO FACCIAMO DI POMERIGGIO CON…
PICCOLO LABORATORIO DI INGLESE: COME MUOVERSI A LONDRA?
Riprese e montaggio video: Pietro Bolognesi e Fabio Paoli classe 2° sez. A
CONOSCERE IL TERRITORIO PER DIFENDERLO E TUTELARLO
Quattro chiacchiere al Caffè Margherita
Consorzio di Bonifica
Fitodepurazione acque agricole
Flora e Fauna
La torba
Attenzione! Il lago è in pericolo
La fonte Renzo Zia
IN SCENA LA SCUOLA MOTTO AL LIBERTY DI VIAREGGIO CON LA NEXT ARTISTS
Il 23 maggio le classi seconde della scuola Motto sono state protagoniste sul palco del Liberty di Viareggio, presentando due spettacoli: “The Canterville Ghost” e “The Secret Garden”.
I lavori sono stati curati dalla Next Artists della professoressa Antonella Padolecchia che ha iniziato l’esperienza con il teatro in inglese proprio alla scuola media Motto nel 1975.
Si tratta di un’attività formativa sia a livello di padronanza della lingua, sia di crescita personale, acquisizione di autostima e capacità di fare gruppo.
Un grande ringraziamento quindi alla professoressa Padolecchia per l’impegno ed entusiasmo con i quali si è adoperata nella realizzazione dell’evento.
CERTIFICAZIONI DELF E TRINITY – 2017
Nei giorni 11 e 12 Marzo nella nostra scuola Raffaello Motto si sono tenute le sessioni di esame trinity per la lingua inglese. Già da Gennaio molti di noi studenti delle classi terze si sono preparati all’esame attraverso corsi pomeridiani con la professoressa Hannah. Nel giorno dell’esame eravamo tutti molto tesi ed ansiosi. L’esame si è svolto nell’aula della biblioteca e ci ha accolti in ordine di turno una giovane professoressa proveniente dall’Inghilterra. La conversazione è durata meno di dieci minuti circa ad alunno. Durante l’esame ognuno di noi ha esposto il suo argomento a poi la professoressa ci ha fatto delle domande su altri temi: hobby, scuola, week-end, vacanze e cibo. Nel mio caso l’esame è andato bene, nonostante l’ansia iniziale, ho avuto un buon dialogo con l’insegnante e questa è stata una bella esperienza!
di Matilde Biagini classe 3° sez. E
Anche quest’anno gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria “Raffaello Motto” hanno sostenuto e superato con successo gli esami per la certificazione internazionale di Lingua Francese DELF A2.
LORENZO VIANI – PITTORE E SCRITTORE ITALIANO
Lorenzo Viani, nato a Viareggio nel 1881 e morto a Ostia nel 1936, fu un pittore e scrittore italiano. Abitò nella vecchia Darsena in una povera casa. A 15 anni suo padre perse il lavoro, così attraversò un periodo di miseria e fu costretto a divenire parrucchiere. Fu allievo di Plinio Nomellini a Lucca e, dopo il suo soggiorno parigino, nel 1910 passò da un realismo sociale a un post-impressionismo di ispirazione Fauves. In questi anni, Lorenzo Viani, eseguì grandi composizioni epiche di grande espressività come “Benedizione dei morti del mare”, oggi conservata al GAMC di Viareggio.
Nel 1909 si trasferì a Parigi e nel 1925 scrisse il suo primo libro, “Parigi”.
Diventò socialista anarchico e partecipò alla prima guerra mondiale, in trincea. A seguito di questa esperienza rappresenterà la crudeltà della guerra e la sofferenza. Tra il 1927 e il 1930 iniziò a dipingere una serie di paesaggi urbani. Dopo la prima guerra mondiale, l’artista continuò in pittura a sviluppare temi a lui consueti: paesaggi apuani, diseredati e marine; che riprese nei murali e nei grandi dipinti del 1935-36 nella stazione di Viareggio e nel collegio IV Novembre di Ostia, dove morì.
Si sposò e iniziò a vivere a Montecatini. In questo periodo passò dall’anarchia al fascismo e per questo motivo fu contestato e non più salutato dai viareggini.
In collaborazione con Domenico Rambelli realizzò il monumento ai caduti, gruppo scultoreo in bronzo, rivoluzionario e innovativo, dedicato alla commemorazione dei morti della prima guerra mondiale.
Nei volti delle opere rappresentò sempre una disperata ansia, usando spesso come sfondo il colore della carta.
L’elaborazione del linguaggio espressionista di Lorenzo Viani si svolse equamente nei due campi di esercizio artistico che l’artista viareggino affrontò costantemente lungo tutta la sua carriera: la pittura e la xilografia. Quest’ultima in particolare rappresentò per l’artista lo strumento privilegiato per la sperimentazione della sua poetica. Esempi significativi di tale processo creativo si rintracciano nel nucleo di tavole realizzate dell’artista nel biennio 1914-16.
Lorenzo Viani, abile anche nella scrittura, si impegnò in un’intensa produzione letteraria: Ceccardo; Giovannin Senza Paura; I Vageri; Angiò Uomo d’Acciaio; Storie di Umili Titani e Le Chiavi nel Pozzo.
di Sara Pellegrini e Giulia Scancariello classe 3^ sez. F
L’ARTE E’ VITA
Sabato 1 Aprile abbiamo fatto un incontro speciale: siamo andati a intervistare il Maestro Giorgio Michetti, grande artista viareggino, che a dicembre compirà 105 anni.
Ci ha parlato di sé e della sua arte, alla quale deve soprattutto la forza di vivere così a lungo. Ha aperto le porte del suo studio e ci ha mostrato le sue ultime opere e qualche piccolo “segreto” per appassionarci al disegno e alla pittura.
Infine ha voluto regalare un consiglio a tutti noi giovani: “Quando vi svegliate con un’idea, portatela avanti, non abbandonatela, anche a costo di sbagliare!”.
Adesso guardate la nostra intervista!
di Viola De Leo, Cecilia Pardi, Clorinda Chicca e Tiziano Benedetti
EGISTO MALFATTI
Egisto Malfatti nasce a Viareggio nel 1914; fin da piccolo dimostra molto talento nel canto e nella musica.
Durante la 2ª guerra mondiale viene chiamato al fronte dove diventerà ufficiale di cavalleria. Alla fine del periodo bellico Egisto torna a Viareggio dove viene chiamato a recitare presso il Teatro Eden riscuotendo un notevole successo. Gli spettacoli si succedono di anno in anno organizzati dal Comitato Carnevale di cui nel 1954 entra a far parte.
Dopo un breve soggiorno a Sanremo nel 1968 torna a Viareggio dove inizia il suo periodo d’oro, sono quelli gli anni in cui compone le sue opere più famose fra cui: “Cento case e una via”, “Le donnine dei tigli”, “Passeggiata Margherita”, “Nomi e nomicchiori”… Sono queste le opere che lo legano definitivamente a Viareggio.
Alcune di queste canzoni, come, “Magica città” o “Città rosa” diventano delle canzoni ufficiali del Carnevale.
In quegli anni oltre a comporre canzoni si dedica anche al teatro formando la“Compagnia del Carnevale”, con la quale darà vita a numerosi spettacoli; uno dei più
famosi è “Diamo al libeccio pensieri e noia”.
Si ritira definitivamente dalle scene nel 1984 con lo spettacolo “Baci e ciaffate”; durante gli ultimi anni della sua vita si dedica alla scrittura di libri in vernacolo.
Muore a Viareggio il 26 settembre 1997.
Nonostante che la nostra generazione non lo conosca molto, è sicuramente uno delle figure più importanti della cultura viareggina.
di Vettori Niccolò classe 2^ sez. A
Realizzazione e montaggio classe 2^ sez. A
RAFFAELLO MOTTO: MARINAIO E PATRIOTA ITALIANO
Realizzazione e montaggio di Clorinda Chicca classe 3^ sez.E
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