SPORT
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GOLF E BENESSERE
Da molti ritenuta erroneamente una disciplina statica, quindi adatta alle persone attempate, il golf è da considerarsi viceversa uno sport a tutti gli effetti, perfettamente personalizzabile a soggetti d’ogni età. La sua gran componente atletica lo rende adatto ai giovani, mentre, per i suoi enormi benefici cardiovascolari, si rivela ideale anche per i giocatori più anziani. Giocare a golf significa innanzi tutto eseguire un difficile movimento con la mazza (lo “swing”) che richiede grande coordinazione, flessibilità e forza per colpire, e lanciare a grandi distanze e con la massima precisione, una piccola pallina. Significa anche fare lunghe camminate di 4 e più ore, su meravigliosi percorsi che permettono al giocatore di riscoprire un più intimo contatto con la natura, ricevendo un benefico effetto per la salute e per la mente. Infatti, l’essenza del golf è nell’intimo connubio tra mente e corpo, tra gesto atletico e fine strategia di gioco, che mette a dura prova il giocatore ma che regala gioie e soddisfazioni profonde. Proprio grazie ai suoi benefici psico-fisici il golf sta vivendo un periodo di grande sviluppo finalmente anche in Italia.
Il golf, praticato costantemente, contribuisce al dimagrimento dell’individuo. E’ dimostrato che un giro di 18 buche impegna il sistema cardiocircolatorio del giocatore, alzando la sua frequenza cardiaca entro la soglia aerobica, ad un livello ideale per il consumo di grassi . Il golf contribuisce all’allungamento della vita! Il golf è uno sport individuale, ma spesso è giocato in compagnia. E’ quindi un’attività molto socializzante che permette di conoscere nuove persone e nuovi amici con cui coltivare rapporti interpersonali. Il golf è uno sport che aiuta a conoscere se stessi, il proprio carattere, la propria fantasia nell’eseguire i vari colpi e nel gestire le diverse situazioni sul percorso. La grande coordinazione, necessaria nel gesto impiega, tutti i muscoli del corpo, molti dei quali, probabilmente, sconosciuti ai più! Infine, il golf è uno sport meraviglioso che insegna ai bambini il buon comportamento, il rispetto per le regole del gioco, per l’avversario e per la natura, ed aiuta gli adulti a ritrovare una buona forma fisica grazie ad un’attività svolta in una situazione ambientale d’altissima qualità.
In pratica, il golf……… è benessere a tutto tondo !
Articolo: alunni gruppo di potenziamento di inglese
INTERVISTA MARIACHIARA GORI (DANZA HIP HOP)
PERCHE’ HAI DECISO DI PRATICARE QUESTO SPORT?
IN REALTA’ NON E’ STATA UNA VERA E PROPRIA DECISIONE. SEGUENDO UN’ AMICA MI SONO TROVATA PER CASO A FREQUENTARE QUALCHE LEZIONE DI DANZA E DOPO POCO NON HO POTUTO FARNE A MENO.
A CHE ETA’ HAI INCOMINCIATO?
HO INIZIATO A 12 ANNI.
COSA TI HA PORTATO A DIVENTARE UN’ INSEGNANTE?
ANCHE DIVENTARE UN’ INSEGNANTE NON E’ STATA UNA MIA DECISIONE. AVEVO 19 ANNI ED ERO UN’ ALLIEVA PROMETTENTE QUANDO CARLA, LA DIRETTRICE DELLA SCUOLA DI DANZA IN CUI STUDIAVO, MI CHIESE DI INSEGNARE HIP HOP PER LEI, ED IO ACCETTAI.
COME HAI SCOPERTO QUESTO SPORT?
L’HO SCOPERTO QUANDO, DOPO AVER PRATICATO PER 4 ANNI GINNASTICA RITMICA, MI STUFAI E SMISI DI FREQUENTARE LA PALESTRA. MIA MADRE MI DISSE CHE NON DOVEVO PIU’ FARE GINNASTICA, MA DOVEVO COMUNQUE TROVARMI UN ALTRO SPORT, PERCHE’ L’ATTIVITA’ FISICA E’ IMPORTANTE PER LA SALUTE E COSI’…..TUTTO INIZIO’.
HAI UN PUNTO DI RIFERIMENTO?
IL MIO PRIMO PUNTO DI RIFERIMENTO E’ SICURAMENTE CARLA GUIDI, LA MIA INSENGNANTE E DIRETTRICE DELLA SCUOLA DOVE ATTUALMENTE INSEGNO. PER LA DANZA HIP HOP E’ SOFIA BOUTELLA, UN’ILLUSTRE BALLERINA .
COSA PROVI MENTRE BALLI?
SONO STATA UN’ADOLESCENTE MOLTO IRREQUIETA ED IL BALLO ERA COME UNA “SANA” VALVOLA DI SFOGO. ADESSO CHE SONO ADULTA, BALLARE PER ME E’ UNA COSA NATURALE. QUANDO SONO TRISTE, MI DA’ SOLLIEVO E MI DISTRAE DALLE PREOCCUPAZIONI , NONOSTANTE IO SIA “GRANDICELLA”. QUANDO BALLO O COREOGRAFO UNA CANZONE MI EMOZIONA ANCORA.
COME E’ STATO IL TUO PRIMO GIORNO DA BALLERINA?
SONO PASSATI PIU’ DI VENT’ANNI E HO UN RICORDO VAGO. RICORDO CHE LA SALA ERA PIENA DI BALLERINE COME ME, ED IO MUTA E ATTENTA, NON TOGLIEVO GLI OCCHI DI DOSSO DALL’INSEGNANTE PER APPRENDERE OGNI SINGOLO MOVIMENTO. RACCONTA L’ESPERIENZA DEL TUO PRIMO SAGGIO? E’ STATO NEL LUGLIO DEL 1997. RICORDO LE PROVE NEL TEATRO ESTATE NELLA PINETA DI VIA ZARA, RICORDO I “RIDICOLI” COSTUMI ANNI ’90 DI LUREX, COLOR ARGENTO E BLU ELETTRICO.UNA DELLE CANZONI CHE HO BALLATO: ERA “LL Cool j” UNO DEI GRUPPI CHE HA FATTO LA STORIA DELL’ HIP HOP NEW STYLE. RICORDO L’ADRENALINA CHE AVEVO DENTRO DEI ME,LA PAURA MISTA AL NON STARE PIU’ NELLA PELLE E CONTEMPORANEAMENTE, NON VEDER L’ORA DI BALLARE.
HAI MAI PENSATO DI SMETTERE?
IN REALTA’ HO PENSATO SPESSO DI SMETTERE, SOPRATUTTO QUANDO HO DEI DOLORI FISICI O QUANDO QUESTO LAVORO NON RISULTA COMPATIBLE CON LA MATERNITA’. A VOLTE PENSO CHE DOVREI TROVARMI UN LAVORO “SERIO”, CON UN VERO CONTRATTO E NON CON UN RIMBORSO SPESE, CHE MI LASCI A CASA PER CENA E CHE FINISCA QUANDO STACCO. SENZA BALLARE, QUALSASI LAVORO AVESSI FATTO AVREI SCALPITATO. DA BAMBINA NON RIUSCIVO A STARE SEDUTA AL BANCO, E TUTT’ORA NON RIESCO A STARE FERMA E NON MUOVERE I PIEDI QUANDO SONOSEDUTA NELLA SALA D’ATTESA DEL DENTISTA. PER ORA NON RIESCO AD IMMAGINARE UNA VITA SENZA BALLARE.
COSA PENSI DELLE TUE ALLIEVE?
TRA LA SCUOLA DI VIAREGGIO E DI LUCCA, HO IN TUTTO 70-80 ALLIEVI, MOLTO DIVERSI TRA LORO SIA PER ETA’ CHE PER CARATTERISTICHE.DI OGNUNO DI LORO PENSO COSE DIVERSE. OGNUNO HA I SUOI PREGI E LE SUE DIFFICOLTA’. UNA COSA CHE PENSO DI TUTTI E’ CHE IN UN’EPOCA DI SMARTPHONE E VIDEOGIOCHI L’ESSERSI AVVICINATI AL MONDO DELLA DANZA COSTITUISCE PER LORO L’OCCASIONE DI UNIRE UN’ ATTIVITA’ SALUTARE AD UNA PASSIONE SANA CHE SPERO NON SI FACCIANO SFUGGIRE.
di Bertuccelli Sara, Garone Carlotta classe 2° sez. A, Fruzzetti Nicole classe 1° sez. F, Sorrentino Nadia classe 3° sez. C e Radicello Elisa classe 1° sez. C
INTERVISTA BENEDETTA ANTONINI (DANZA CLASSICA)
COME HAI SCOPERTO QUESTO SPORT?
DA PICCOLA MIA MAMMA MIHA PORTATA A FARE DANZA , PERCHE’ LA PRATICAVA GIA’ MIA SORELLA.
HAI UN PUNTO DI RIFERIMENTO?
SI, SYLVIE WILLELM, BALLERINA SIA CLASSICA CHE CONTEMPORANEA. COSA PROVI MENTRE BALLI? MENTRE BALLO PROVO UNA FORTE EMOZIONE SOPRATTUTTO SENTENDOMI IN RELAZIONE CON CHI MI STA GUARDANDO.
COME E’ STATO IL TUO PRIMO GIORNO DA BALLERINA?
E’ STATO TANTO TEMPO FA. RICORDO IL FORTE IMBARAZZO. RACCONTA L’ ESPERIENZA DEL TUO PRIMO SAGGIO. IL PRIMO SAGGIO L’HO FATTO QUANDO ERO GIA’ UN PO’ PIU’ GRANDE. RICORDO CHE ERO MOLTO AGITATA, MA ANDO’ TUTTO BENE, PERCHE’ AVEVAMO FATTO TANTE PROVE.
HAI MAI PENSATO DI SMETTERE DI BALLARE?
SI, L’HO PENSATO, MA NON LO TROVO POSSIBILE, POICHE’ ANCHE SOLO UNA PAUSA DI POCHE SETTIMANE MI FA SENTIRE LA MANCANZA DELLA DANZA.
COSA PENSI DELLE TUE ALLIEVE?
PENSO CHE SIANO MOLTO APPASIONATE E QUESTA PASSIONE SI PERCEPISCE NEL MOMENTO IN CUI SI DEDICANO A LUNGHE ED ESTENUANTI LEZIONI E PROVE.
PERCHE’ HAI DECISO DI PRATICARE QUESTO SPORT?
PERCHE’ MI FA STARE BENE MENTRE BALLO.
COSA TI HA PORTATO A DIVENTARE INSEGNANTE?
HO SEMPRE VOLUTO FARE L’INSEGNANTE, PERCHE’ MI PIACE TRASMETTERE AD ALTRE PERSONE CIO’ CHE CONOSCO.
A CHE ETA’ HAI INIZIATO E CHE SODDSFAZIONI TI STA DANDO?
HO INIZIATO A 6 ANNI E LE MIE SODDISFAZIONI PIU’ GRANDI SONO LE ALLIEVE CHE CERCANO DI IMPEGNARSI.
di Bertuccelli Sara, Garone Carlotta classe 2° sez. A, Fruzzetti Nicole classe 1° sez. F, Sorrentino Nadia classe 3° sez. C e Radicello Elisa classe 1° sez. C
EVVIVA LA SETTIMANA BIANCA
Si è svolta, da lunedì 21 gennaio a venerdì 25 gennaio, sulle piste innevate della Doganaccia 2000 Cutigliano, la settimana bianca per i ragazzi della Scuola Media “Raffaello Motto” dell’Istituto Comprensivo Centro Migliarina Motto. La prossima settimana bianca per i ragazzi sarà effettuata da lunedì 18 febbraio a venerdì 22 febbraio. Il progetto coordinato dalle prof.sse Carmela Tammaro e Laura Muro rientra nelle attività didattiche inserite nel PTOF dell’Istituto. I ragazzi delle classi seconde con questa accattivante iniziativa hanno avuto la possibilità di consolidare le proprie competenze sportive costantemente controllati e diretti dagli insegnanti e dagli istruttori di sci. La settimana ha visto impegnati i ragazzi la mattina nelle lezioni di sci e il pomeriggio, in visite guidate, negli affascinanti borghi limitrofi.
di Luongo Matteo classe 3° sez. E
PROGETTO YOGA: BENESSERE E SALUTE
Lo yoga è una scienza, un’arte, una disciplina che vuole superare consapevolmente una situazione di disordine, di stress e tensione per condurci un passo dopo l’altro verso uno stato armonico di equilibrio, vitalità, benessere e serenità. Il progetto rivolto ai ragazzi delle classi terze della scuola media “Raffaello Motto” ha avuto per finalità:
– lo sviluppo ed una maggiore presa di coscienza del proprio corpo;
– l’incremento dell’attenzione, della calma e della concentrazione;
-l’aumento dell’autonomia ed una migliore gestione dello stress emotivo;
-l’incremento del senso di appartenenza al gruppo.
Il progetto si è svolto durante le ore curricolari di scienze motorie, in presenza dell’insegnante di yoga ed ha avuto una durata di tre ore per classe. Gli esercizi proposti sono stati:
-ginnastica pre-yoga
– asana ( posizioni del corpo)
– pranayama (tecniche respiratorie)
Per apprendere queste tecniche agli alunni è stata richiesta forza fisica, pazienza e volontà affinchè corpo, respiro e mente fossero in armonia.
di Giorgio Vecoli e Matteo Luongo classe 2° sez. E
NUOVO DIVERTENTE SPORT A SCUOLA: BEACH TENNIS
Tutte le classi prime della scuola Motto hanno avuto la possibilità di praticare questo sport.
Il Beach tennis è piaciuto molto a noi ragazzi, di solito si pratica in spiaggia e quindi praticarlo nella palestra della scuola è stata una novità per tutti. Il beach tennis è uno sport completo per mente e fisico. Non richiede attrezzature costose: il campo è composto da righe per la delimitazione dello spazio di gioco da una rete alta 170 cm sostenuta da due parti, mentre per praticarlo i giocatori sono dotati unicamente di apposita racchetta e pallina di tipo tennis soft (antitrauma). Per fare beach tennis come gioco sportivo non occorre frequentare una società. L’ istruttore di beach tennis prepara gli atleti ma non partecipa alle gare lasciando agli allievi piena autonomia nella gestione del gioco.
di Alessandro Catuogno classe 1° sez.E
SETTIMANA BIANCA ALLA DOGANACCIA 2000 – CUTIGLIANO
Nei giorni dal 12 al 16 marzo 2018 alcuni alunni delle classi 2A, 2E e 2C sono partiti per andare a sciare sulle piste del comprensorio della Doganaccia 2000. Il giorno della partenza siamo stati accolti da un brutto temporale nel luogo di ritrovo, alla Cittadella del Carnevale di Viareggio, ma l’entusiasmo non è venuto meno. Una volta saliti sul pullman abbiamo iniziato il viaggio. Inizialmente alcuni di noi si aspettavano di vedere la neve già in collina, cosa che non è avvenuta. Anche una volta arrivati a prendere la navetta (perché c’erano dei punti stretti per il bus) non c’era alcuna traccia della neve. Ma, quando siamo saliti in funivia, per arrivare sulle piste, abbiamo iniziato a intravedere le prime chiazze di bianco, che piano piano hanno ricoperto tutto il paesaggio. La funivia ci lasciava proprio davanti al noleggio sci, e dopo aver messo gli scarponi e preso gli sci, siamo stati pronti per iniziare l’avventura. Il primo giorno c’era la nebbia quindi vedevamo poco. In alcuni punti ricordo che andavo alla cieca. Visto che alcuni non avevano mai sciato, ci hanno divisi in due gruppi: “principianti” ed “esperti”. Io sono finito in quello degli esperti. Essendo comunque un po’ tutti agli “inizi”, ci siamo limitati a fare qualche pista blu. La mattinata è finita in fretta e siamo andati al rifugio per pranzare. Il cibo era ottimo e avevamo un’area tavolini al piano -1 riservata proprio alle scuole. Il pomeriggio, dopo aver finito di sciare, siamo andati all’hotel “Villa Patrizia”. L’hotel era molto carino, con un’ampia zona per cenare, una sala più piccola e un ampio salone, più tre piani di camere; hotel 3 stelle. Nel salone più piccolo abbiamo trovato le valigie e i professori ci hanno comunicato le stanze e consegnato le chiavi. Io sono finito con tre miei compagni di classe al secondo piano. Neanche il tempo di sistemarci per bene, che subito siamo dovuti scendere e andare nel salone per aspettare di cenare. La cena è sempre stata buona e ogni sera ci venivano offerti piatti diversi. Dopo mangiato tornavamo nel salone finché non ci veniva concesso il permesso di salire in camera. Verso le 22,30 ci venivano ritirati i cellulari. Spesso guardavamo un po’ di tv, ma dopo poco crollavamo per la stanchezza. Ogni mattina la sveglia era alle 7,40 e la colazione alle 8,00. Nella camera sembravamo 4 zombie ogni mattina, ma a tirarci su ci pensava la colazione. Dopodiché dovevamo uscire per andare alla funivia. Sul secondo giorno non c’è molto da dire, visto che è stato praticamente identico al primo, fatta eccezione per un piccolo giro a Cutigliano e per le piste che abbiamo fatto. Dal momento che siamo saliti sul punto più alto, sempre e comunque siamo stati accompagnati dalla nebbia. Nel terzo giorno sono successe molte cose. Per primo il fatto che la mattina c’era il sole a palla e per la prima volta abbiamo fatto le piste godendoci il paesaggio. Soprattutto, una volta arrivati in cima, ci siamo trovati ad ammirare un panorama mozzafiato! E pensare che nello stesso punto c’eravamo stati anche il giorno prima, ma a causa della nebbia non eravamo riusciti a vederlo. Abbiamo anche trovato un modo per divertirci dopo pranzo; dal momento che dovevamo aspettare che i maestri finissero di mangiare e per una quarantina di minuti non sapevamo cosa fare, abbiamo iniziato a fare battaglie di palle di neve, sopra una collinetta innevata davanti al rifugio. Rotolavamo giù, andavamo in mezzo agli alberi e il divertimento era davvero assicurato. In pratica quei quaranta minuti volavano. Così tornavamo a casa più stanchi degli altri giorni e con i vestiti più bagnati che mai, ma ne era valsa la pena! Il quarto giorno abbiamo fatto una cosa particolare nel pomeriggio: alcuni di noi, me compreso, abbiamo passeggiato nelle stradine e nei boschetti calzando degli oggetti chiamati “ciaspole”. Per la cosiddetta “ciaspolata”, eravamo accompagnati da una guardia forestale, di nome Marcello, che ci aveva anticipato qualche giorno prima che saremmo andati con lui per effettuare questa esperienza. La ciaspolata è stata molto divertente, ma anche stancante. Siamo scesi fino al laghetto ghiacciato della Doganaccia e siamo risaliti. Una volta arrivati al rifugio ciò che volevamo, oltre ad una cioccolata calda, era un po’ di riposo! Ma la serata sarebbe stata ancora molto lunga! Essendo quella l’ultima sera, i professori avevano organizzato una festa! Siamo andati con l’autobus a un altro hotel di Cutigliano, lontano dal nostro, dove abbiamo cenato e ballato tutta la sera! Ci siamo proprio divertiti. Dormire non è stato affatto un problema. La mattina dopo ci siamo svegliati un quarto d’ora più tardi e abbiamo dovuto fare le corse per la colazione. Il morale era basso visto che eravamo consapevoli che si trattava dell’ultimo giorno, ma siamo comunque riusciti a divertirci. Abbiamo occupato la mattinata per sciare e salutare i maestri, ma non dopo aver fatto la famosa gara finale! Consisteva in uno slalom sulla pista blu da realizzare nel minor tempo possibile. Alle premiazioni ci hanno diviso in due gruppi con due podi diversi: principianti e scienziati. Io sono finito negli scienziati, ma non ho raggiunto il podio. Il vincitore è stato un ragazzo della mia classe, la 2 A, Pellini Ernesto; lo abbiamo applaudito e applaudito urlando il suo nome. Tutti abbiamo ricevuto un attestato. I vincitori hanno anche ricevuto una coppa ciascuno. Ci siamo molto divertiti, ma a quel punto dovevamo proprio andare. Siamo partiti verso le 18,20 e siamo arrivati a Viareggio verso le 20,00. L’esperienza è stata a dir poco fantastica e credo di parlare a nome di tutti i ragazzi. Auguro a chiunque di rivivere quello che abbiamo trascorso in quegli stupendi cinque giorni.
di Stefano Mariani classe 2^ sez. A
SOCIETA’ GINNASTICA RAFFAELLO MOTTO
La scuola Raffaello Motto è molto conosciuta, in ambito sportivo, per la squadra di ginnastica ritmica e artistica.
Tutto iniziò nel 1967, quando la squadra della professoressa Pia Ada Contini partecipò ai Giochi della Giovenù di Ginnastica Artistica Femminile. Nel 1969, la scuola ottenne i permessi per partecipare alla fase nazionale, che al tempo aveva una grande importanza, e il preside, Andrea Venturi, chiese l’affiliazione alla Federazione Ginnastica d’Italia.
Nel 1982 l’attività assunse più forza e vigore sportivo, grazie all’introduzione della ginnastica ritmica.
Arrivarono i primi successi e, nel 2005, venne raggiunto un importante traguardo: il 2° posto nella finale nazionale di serie B e, di conseguenza, la promozione in serie A2. Nel 2009, Francesca Cupisti salì sul 1° gradino del podio nel Campionato di Categoria. Finalmente, nel 2011, le ginnaste divennero Campionesse italiane con la promozione nel Campionato di serie A1.
Ancora oggi la squadra continua ad allenarsi e partecipare ad importanti gare e manifestazioni sportive con costanza e passione.
di Clorinda Chicca classe 3^ sez. E
SETTE SPORT ESTREMI INVERNALI DI CUI MOLTI DI NOI NON AVEVANO MAI SENTITO PARLARE
Anche gli sport estremi seguono il ritmo delle stagioni, sfruttando le diverse condizioni climatiche e meteorologiche per liberare adrenalina ed emozioni forti. Per questo, persino in inverno è possibile imbattersi in attività sportive davvero poco convenzionali, che si inseriscono in contesti paesaggistici unici, tra cime innevate, cascate ghiacciate e strapiombi vertiginosi.
Per i più curiosi tra voi, ecco qui di seguito un elenco di sport estremi invernali poco noti ai più, ma che negli ultimi anni hanno coinvolto e appassionato un numero crescente di amanti e cultori del brivido: nella maggior parte dei casi si tratta di attività che comportano una buona dose di rischio e che sarebbe bene non affrontare alla leggera.
1. B.A.S.E. jumping con tuta alare
Il B.A.S.E. (Building, Antennas, Spans, Earth) jumping consiste nel lanciarsi nel vuoto da diverse superfici, come alture naturali, edifici e ponti, atterrando con un paracadute. In inverno, la pratica può comprendere anche l’uso di un paio di sci. Nonostante conti numerosi appassionati, il B.A.S.E. jumping è uno sport altamente pericoloso, che ha determinato anche degli incidenti mortali, tanto da essere esplicitamente proibito in alcuni Stati. L’introduzione, piuttosto recente, della tuta alare (wingsuit) – un dispositivo che aumenta la superficie del corpo, consentendogli di planare e raddoppiando il tempo di caduta – ha migliorato il livello di sicurezza, per quanto il B.A.S.E. jumping resti una pratica per amanti del rischio e di emozioni molto forti, come dimostra questo video:
2. Heliskiing
Una pratica in via di espansione è lo sci dall’elicottero, che si presenta come combinazione di attività diverse, riservata a sciatori esperti e snowboarder. Un elicottero trasporta i volenterosi sulla cima di una montagna, là dove la neve è più fresca e gli spazi sono aperti, incontaminati e sgombri dall’affollamento delle tradizionali stazioni sciistiche, per poi lasciarli discendere in tutta libertà.
3. Kite snowboarding
Dall’incontro tra il kitesurfing e lo snowboarding, ecco il kite snowboarding, una variante dello snowboarding che sfrutta la spinta del vento, grazie ad un apposito aquilone. Rispetto allo snowboarding tradizionale, sono necessari meno forza fisica e più coordinazione. Tuttavia, se il vento è molto molto forte, bisogna essere energici a sufficienza per mantenersi con i piedi per terra.
4. Ice climbing
L’ice climbing consiste nello scalare pareti ghiacciate, cascate di ghiaccio o anche cascate di acqua ghiacciata. Per svolgere questa attività è necessaria un’attrezzatura speciale, che si adatti di volta in volta alle caratteristiche del ghiaccio e alla sua consistenza, in modo da evitare che la superficie prescelta si rompa e vada in frantumi proprio mentre si sta scalando.
5. Snow kayaking
Per dedicarsi ad uno sport estremo è necessario avere anche un po’ di immaginazione: gli inventori dello snow kayaking, ad esempio, dovevano essere dei veri sportivi creativi. Per dedicarsi a questa attività è sufficiente prendere un kayak, portarlo sulla cima ad un’altura e quindi scivolare giù, immaginando di essere tra le acque di un torrente. Guardare per credere.
6. Ice racing
Se (giustamente…) pensate che guidare sulla neve o sulla strada ghiacciata sia pericoloso, ecco uno sport che di certo non fa per voi. L’ice racing non è altro che una gara tra veicoli a motore (jeep, moto o auto che siano) che ha la particolarità di svolgersi sul ghiaccio. La moda è nata negli Stati Uniti ed è in netta espansione: non ci sono soltanto numerosi piloti ma anche molti spettatori, con un calendario dieventi piuttosto fitto.
7. Polar bear plunge
Molto diffuso negli Stati Uniti e in Canada,il polar bear plunge (letteralmente “tuffo dell’orso polare”) consiste nel tuffarsi nelle acque fredde o semighiacciate di mare, oceano, laghi o fiumi, utilizzando una tuta protettiva o, se si è più temerari, anche solo il semplice costume: è l’equivalente nordico del tradizionale tuffo nel Tevere, che ha luogo tutti gli anni a Roma per Capodanno. Non a caso, il polar bear plunge è molto frequente nell’ambito di ricorrenze o festività tradizionali, eventi caritativi e raccolte di fondi.
di Vecoli Giorgio, Agostini Claudio e Luongo Marco – classe 1^ sez. E
SPORT NON CONVENZIONALI
Acrobatica Aerea
Nel mondo dell’acrobatica aerea ci sono tante attività tra cui scegliere che si svolgono ognuna con un attrezzo diverso. Si tratta di esercizi acrobatici con props ovvero strumenti appesi in aria a volte anche ad altezze vertiginose. Giusto per citare i più conosciuti ci sono: cerchio aereo, tessuti aerei, trapezio, straps e corda. Sono il mio secondo amore dopo la pole dance.
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Arrampicata
Lo dice la parola stessa vuol dire arrampicarsi. Che sia una parete rocciosa, che è un po’ l’anima di questo sport, o una parete artificiale l’importante è superare un ostacolo verticale. L’obiettivo è raggiungere la vetta e guardare il mondo da un’altra prospettiva.
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Base Jumping
È un’attività molto estrema che si pratica con un paracadute ed eventualmente il wingsuit, la tuta con le ali per farla semplice, saltando nel vuoto da oggetti fissi. Dopo il salto si procede con il paracadute aperto come per il paracadutismo. L’acronimo ” BASE” significa: Building/ Palazzi, Antenna , Span , Earth/ Terra – quattro categorie di oggetti da cui i base jumper possono saltare.
Bodyboarding
Si pratica come il surf, ma la tavola è più piccola. Solitamente si usa rimanendo con il corpo adeso alla tavola. Detta così mi viene da pensare a quando da piccina mi sdraiavo sulle tavolette e mi facevo trascinare a riva dalle onde.
Boulder
È il cuginetto dell’arrampicata e si pratica salendo su dei massi di massimo 7-8 metri. A differenza delle falesie, i massi offrono un’esperienza di arrampicata su più livelli dal basso verso l’alto e di lato.
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Calisthenics
Un nome strano per un’attività che arriva da lontano, esattamente dalla Grecia. Si tratta di uno sport a corpo libero basato sulle leve, forza, equilibrio e resistenza.
Deltaplano | Hang Gliding
Il deltaplano, chiamato dagli appassionati aquilone o ala, è un mezzo progettato per il volo libero. Ci si sposta in volo grazie al solo spostamento del corpo di chi lo guida.
Downhill | Freeride
Entrambe le attività hanno in comune che si praticano con una bicicletta speciale, molto ammortizzata e con un casco e protezioni. In questo caso le bici non si usano per andare a passeggio, ma per scendere giù da una montagna.
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Kitesurf
Si può praticare al mare o al lago. Vi serve una tavola, una vela e tanto vento per correre a filo dell’acqua e perché no fare qualche evoluzione.
Longboard
Molto simile allo skateboard per struttura, la longboard è una tavola più lunga con ruote leggermente più grandi che si adatta meglio a percorrere distanze maggiori rispetto allo skate.
Parapendio | Paragliding
È lo strumento di volo più leggero in assoluto. Arriva dai paracaduti da lancio e dopo essere stato rivisitato permette di librarsi in aria e scoprire il panorama sotto di noi. Per le meno temerarie si può praticare anche in due, con un insegnante, così lui pensa a tutto e voi vi godete la vista mozzafiato.
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Parkour | Free Running
Correre tra palazzi, saltare, rotolarsi, fare cose che siamo abituati a vedere solo nei film. Questo è il parkour ed è davvero alla portata di tutti.
Pole Dance
La conosco come le mie tasche. La pole dance non è lap dance, come molti potrebbero pensare, anche se in comune spesso hanno il palo. Per farla semplice la pole dance è danza acrobatica al palo, ma se non ti ho convinto visita il sito interamente dedicato a questo sport PoleDanceItaly.com
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Sand Board
Si pratica con una tavola esattamente come lo snowboard, ma al caldo delle dune sabbiose. Lo sport perfetto per le freddolose.
Sand Kite
Non ci facciamo mancare niente. E se già esiste il Kitesurf e lo Snow Kiting poteva mancare la stessa versione ma sulla terra ferma? Si pratica sempre con una vela, ma questa volta sotto i piedi c’è una tavola con delle ruote o addirittura un comodo carrellino dove sedersi e lasciarsi trascinare dal vento.
Skateboard
Una volta nella vita lo abbiamo provato tutti lo skateboard. Io ci giocavo sotto casa facendo le gare con gli amici per vedere chi andava più veloce lanciandosi da una rampa. Ora per fortuna ci sono piste studiate appositamente per gli skater dove potersi divertire e provare il brivido dei salti. Sarei curiosa di rifarlo ora.
Slackline
Un po’ funambolo un po’ acrobata. La slackline è una fettuccia molto resistente che, montata tra due estremità, permette di camminarci sopra. Possono essere due alberi e nei casi più estremi due montagne. C’è anche chi non si ferma alla camminata, ma si esibisce in acrobazie in equilibrio.
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Snowboard
Dite che lo snowboarding non è estremo? Effettivamente nella sua versione classica è uno sport praticato da molti. Molti più uomini diciamocelo, perché spesso noi donne disertiamo le piste da sci per goderci i raggi di sole invernali sdraiate fuori da una baita. Lo ammetto lo faccio anche io spesso perché soffro il freddo. Ma quelle poche volte che rimetto gli sci ai piedi e mi faccio due piste sono davvero felice.
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Snowkite
Prendi una vela o aquilone, una tavola come quelle da surf e invece che andare al mare o al lago vai sulla neve. Lo snowkiting arriva dal più conosciuto kitesurf e ne sfrutta gli stessi principi ma sulla neve.
Sup, Stand Up Paddleboarding
C’è una tavola o anche chiamata longboard, una pagaia, mettitici sopra in piedi e inizia a remare. Questo è il sup, che se detto così sembra uno sport per non-giovani in realtà può essere molto divertente ed entusiasmante. E se siete stufe di pagaiare potete provare un paio di figure di yoga direttamente sulla tavola.
Surf
Ci ha messo tempo a diventare famoso nel nostro paese, probabilmente perché qui non abbiamo le onde altissime che caratterizzano gli oceani. Se hai più o meno 30 anni, la prima volta che ne hai sentito parlare era il 1991 e l’accoppiata Patrick Swayze, Keanu Reeves nel famoso film Point Break ti teneva con il fiato sospeso per la loro bellezza. In quel film noi donzelle non eravamo di sicuro intente ad osservare le tavole, ma di sicuro ci ricorderemo dell’affascinante mondo che ruota attorno al surf.
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Windsurfing
Dopo aver sentito parlare di vela in tutte le salse eccoci arrivati al windsurfing. In questo caso si sta in piedi su una tavola con in mano una vela che è fissata e non in aria come nel kitesurf. Deve essere molto bello farsi trascinare in mare da una vela, molto meno tirare su la vela quando ti cade in acqua. Ma una volta che si impara, anche quello diventa un divertimento.
di Vecoli Giorgio, Agostini Claudio e Luongo Marco – classe 1^ sez. E
SPORT SCONOSCIUTI
QUIDDITCH BABBANO
Nato nel 2005 presso il Middlebury College in Vermont, il Quidditch Babbano applica le regole del gioco creato da J.K. Rowling alterandone alcuni elementi per renderlo praticabile anche a chi non è in grado di far levitare una scopa: come potete vedere nel video a lato i partecipanti (7 per ogni squadra) si danno battaglia su un campo da gioco nel quale sono obbligati a tenere una scopa fra le gambe.
Le regole rimangono invariate grazie alla presenza di 3 cerchi che formano le porte, tre cacciatori, due battitori, un portiere ed un cercatore.
In questa contemporanea versione del Quidditch ciò che stupisce maggiormente il pubblico, e spesso gli stessi giocatori, è il boccino: nelle sue avventure Harry Potter, cercatore della squadra di Grifondoro, era costretto ad estenuanti inseguimenti per catturare la sfera dorata per mettere fine alla partita.
Nel Quidditch Babbano il boccino è in realtà una persona, solitamente vestita color oro, alla cui schiena viene fissato un calzino con all’interno una pallina da tennis. Data la sua natura sfuggente il boccino ha completa libertà d’azione pur di non farsi catturare dai cercatori: può ingannarli, togliergli le scope per metterli fuori gioco, fuggire nelle zone circostanti il campo o utilizzare qualsiasi altro mezzo pur di prolungare la partita il più a possibile.
Fin dalla sua prima apparizione nel mondo babbano il Quidditch ha attratto a se centinaia di lettori delle storie di Harry Potter ma non solo: mescolando rugby, dodgeball e molta corsa il Quidditch Babbano è uno sport che richiede buone doti atletiche, facendosi così apprezzare anche dagli appassionati di ogni tipo di attività fisica.
HURLING
L ‘Hurling è uno sport di squadra ed è praticato molto velocemente. E praticato con una mazza ed è simile all’Hokey su ghiaccio e prende nomi diversi dal posto in cui è giocato.
L’Hurling è uno sport irlandese. E’ molto pericoloso perché puoi rischiare di prenderti una mazzata in faccia anche se i giocatori portano la maschera.
L’Hurling è uno sport di squadra in cui si scontrano due squadre di 15 giocatori (il portiere ha una maglia di colore diverso). Le partite durano 70 minuti divise in due tempi in cui in caso di pareggio si deve ripetere l’incontro. Lo scopo del gioco e quello di fare più gol tirando la palla (sliotar – palla che può raggiungere la velocità di ben 150 km e percorrere ben 80 metri a questa velocità) nella porta (sopra la traversa la porta ha due pali).
Esistono due modi per fare punti: il giocatore tira la palla sopra la traversa segnando 1 punto e il giocatore tira la palla nella porta e fa gol e siccome è più difficile farlo ogni gol vale tre punti.
Praticato dalle donne questo sport prende il nome di Camogie.
di Vecoli Giorgio, Agostini Claudio e Luongo Marco – classe 1^ sez. E
CORSA CAMPESTRE 2017: FASE PROVINCIALE
In questa parte di giornalino parleremo della corsa campestre provinciale che si è svolta quest’anno a Marina di Pietrasanta.
ECCO I NOSTRI RISULTATI A SQUADRE
1°nella categoria maschi classi 1e
2° nella categoria femmine classi 1e
5° nella categoria maschi classi 2e e 3e
2° nella categoria femmine classi 2e e 3e
SINGOLI CLASSI 1°
MASCHI
2° Bartoli Valentino
6°Ciambelli Filippo
9° Antoni Carlos
12°Celestini Francesco
FEMMINE
6° Tartarelli Viola
9° Bonetti Dalila
10° Albani Chiara
28° Pierucci Anita
CLASSI 2° E 3°
MASCHI
11° Guidi Alessio
16° Izzo Francesco
22° Russo Mario
38° Bertelli Leonardo
FEMMINE
3° Santucci Giulia
6° Casali Ginevra
20° Centioli Misia
25° Pilia Margherita
La squadra Motto andrà alle regionali con 3 squadre: maschi classi 1e; femmine classi 1e; femmine classi 2e e 3e.
di Vecoli Giorgio, Agostini Claudio e Luongo Marco – classe 1^ sez. E
TERZO MEMORIAL AURORA FRANCESCONI
Anche quest’anno la scuola Raffaello Motto ricorda con un torneo di pallavolo Aurora Francesconi, una ragazzina che ha frequentato la nostra scuola, nella sezione E, e che nel 2014, all’età di 15 anni, è scomparsa a causa di un incidente avvenuto in sella al suo scooter, incidente la cui dinamica non è mai stata chiarita del tutto.
Per questa occasione abbiamo intervistato il prof. Andrea Parigini.
Quando si è svolta la prima edizione del torneo?
La prima edizione del torneo si è svolta nell’anno 2014-2015 dopo la morte di Aurora.
Chi partecipa al torneo?
Partecipano al torneo tutte le classi della scuola Media Motto.
Quanti gironi ci sono?
I gironi sono 2 per ogni classe.
In che modo le classi passano al secondo girone?
Le classi affronteranno due squadre avversarie, le due del girone che guadagneranno più punti passeranno alla fase finale.
All’inizio e alla fine di ogni partita i giocatori si danno la mano. Cosa significa questo gesto?
Questo gesto simboleggia la sportività delle due squadre che saranno poi rivali.
di Marco Bergamini e Antonio Habidi Minelli classe 2^ sez. D